Progressi ancora insufficienti
Roma, 6 maggio 2022
Nella mattinata di oggi si è tenuto per la prima volta dal suo inizio direttamente presso la sede dell’ARAN, un nuovo incontro nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto della sanità pubblica.
Il ritorno ad una modalità in presenza ha senza dubbio semplificato il confronto e consentito di riprendere con nuovo slancio i lavori, a partire dall’analisi delle proposte contenute nel testo inviato alle OO.SS. nel primo pomeriggio del 4 maggio scorso ad oggetto, in particolare:
Disposizioni generali (Campo di applicazione, durata, decorrenza, tempi e procedure di applicazione del contratto)
Sistema delle relazioni sindacali
Ordinamento professionale
Nonostante l’accoglimento da parte dell’ARAN di alcune richieste di modifica avanzate nel corso dei precedenti incontri, sui punti all’ordine del giorno abbiamo comunque osservato quanto segue.
SISTEMA DELLE RELAZIONI SINDACALI
Innanzitutto abbiamo rinnovato la richiesta di prevedere che l’Osservatorio – che ha il compito di monitorare i casi e le modalità con cui le Aziende e gli Enti possono adottare atti unilaterali – preveda una specifica sezione dedicata al Comparto Sanità, al fine di rendere lo strumento concretamente operativo, tenendo conto delle specificità del settore.
Relativamente all’Informazione, abbiamo sottolineato ancora una volta la necessità che questa sia puntuale, trasparente e con tempi e modalità che permettano alle OO.SS. di poter assumere tempestivamente le eventuali azioni da intraprendere.
Per quello che riguarda gli istituti del “Confronto” e della “Contrattazione collettiva integrativa”, abbiamo rinnovato la richiesta, da un lato di trasferire alcune materie dal confronto alla contrattazione, dall’altro di implementarle.
In particolare abbiamo chiesto di trasferire alla contrattazione l’individuazione dei criteri generali sia per il conferimento che la revoca degli incarichi, sia per la loro graduazione, nonché quelli per la programmazione dei servizi di pronta disponibilità.
Abbiamo chiesto, invece, di inserire tra le materie del confronto i piani triennali di fabbisogno del personale, la definizione delle linee generali per la pianificazione delle attività formative e di aggiornamento.
In merito alla certezza sui tempi delle relazioni sindacali, abbiamo chiesto che l’attivazione del confronto avvenga entro 10 giorni dalla richiesta, indipendentemente che a chiederlo siano le OO. SS. o l’Azienda e Ente.
Sul confronto regionale, in considerazione della sua importanza, abbiamo chiesto che siano previste norme di garanzia nei casi in cui in alcune regioni non si attivi tale livello di confronto.
Riguardo alla contrattazione decentrata, oltre al trasferimento delle materie attinenti ai criteri generali di cui sopra, abbiamo chiesto che sia nuovamente reintrodotta la possibilità di elevare l’importo dell’indennità del lavoro notturno – i cui oneri gravano sul fondo – e che sia prevista la possibilità di stabilire la durata della pausa e la sua modalità di fruizione e collocazione temporale.
In particolare abbiamo chiesto che nel contratto sia data certezza sui tempi dell’avvio della sessione di trattativa sul riparto dei fondi per evitare che i forti ritardi non limitino le prerogative sindacali ad una mera presa d’atto degli utilizzi già avvenuti in corso d’anno.
Altro tema per noi rilevante è il funzionamento dell’organismo paritetico per l’innovazione in relazione al quale, per assicurare l’esercizio delle sue prerogative nelle materie previste dal contratto, abbiamo chiesto che nel testo sia previsto sia la sua “obbligatoria” istituzione che l’obbligo di riunirsi almeno due volte l’anno, anche su richiesta delle Organizzazioni Sindacali.
Abbiamo affermato che il diritto di assemblea deve essere garantito a tutti i lavoratori da parte delle aziende anche per coloro che svolgono lavoro a distanza o comunque in tutti quei casi in cui non sia possibile svolgerle in presenza, diritto che deve essere garantito dalle aziende anche attraverso apposite piattaforme. Sul punto abbiamo chiesto dunque di introdurre una normativa ad hoc per disciplinare l’esercizio delle prerogative sindacali a distanza con eventuali mezzi, se disponibili, messi a disposizione dall’Ente, in particolare per dare risposta alle problematiche che la pandemia da Covid ha reso evidenti.
Su tutte le nostre richieste il Presidente si è riservato un’attenta valutazione, anticipando la disponibilità ad accogliere alcune di esse.
Per il nuovo sistema di classificazione del personale si ricorda che la proposta attuale prevede il passaggio dalle attuali quattro categorie (A, B/Bs,C,D/Ds) a cinque aree così articolate:
Area degli operatori ausiliari in cui confluirebbe il personale attualmente inquadrato in A e B
Area degli operatori in cui confluirebbe il personale attualmente inquadrato in Bs
Area degli assistenti in cui confluirebbe il personale attualmente inquadrato in area C
Area dei professionisti della salute e dei funzionari dedicata al personale al momento inquadrato in D/Ds
Area del personale di elevata qualificazione, prevista dalle legge 113/21 che – in base a quanto disposto dalla norma – deve nascere vuota, quindi senza riclassificazioni immediatamente operative alla firma del contratto.
Abbiamo rappresentato ad Aran che la proposta per noi non risulta ancora soddisfacente in quanto non consente di operare quella valorizzazione del personale che opera in sanità, da noi più volte rivendicata.
In particolare abbiamo ancora una volta sottolineato la nostra richiesta di collocare il personale OSS nell’Area degli Assistenti e, più in generale, il tema della collocazione in quest’area sia degli Operatori Tecnici Specializzati Senior, che degli Autisti Soccorritori.
Inoltre la declinazione dei nuovi profili risulta ancora carente di quelle figure che più volte abbiamo richiamato, come gli operatori di centrale numero unico 112. Resta poi aperto tutto il tema che attiene al personale che opera nelle Arpa.
Anche per quello che riguarda gli articoli relativi ai passaggi di profilo ed alle progressioni economiche, esistono ancora numerose criticità, come per esempio l’eccessivo peso della valutazione come criterio per la progressione o l’obbligo di permanenza in fascia di almeno 5 anni per poter accedere alla selezione.
Nel complesso, nel corso della discussione, abbiamo potuto apprezzare diversi avanzamenti rispetto alle nostre richieste, ma ancora non tali da considerare complessivamente soddisfacente questa parte di revisione dell’articolato.
Se, infatti, molti interventi (più o meno significativi) vanno nella direzione da noi rivendicata di produrre miglioramenti tangibili ed esigibili a favore delle lavoratrici e dei lavoratori, restano – fra le questioni trattate – ancora alcune criticità rilevanti che a nostro avviso devono essere risolte nel proseguo del negoziato.
Il confronto proseguirà, come già concordato, mercoledì 11 maggio con l’esame e la discussione della parte relativa al nuovo sistema di incarichi.
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