Con le attuali norme in materia previdenziale i futuri pensionati rispetto al loro ultimo stipendio percepiranno molto meno di quanto percepisce chi è andato in pensione con le vecchie regole, quelle in vigore fino al 2011. La previdenza complementare si configura quindi come una opportunità da valutare, ma con ferma attenzione e consapevolezza
Roma, 06 ottobre 2021 - di Giuseppe Romeo - articolo originale
Se consideriamo l’ipotesi di un dipendente pubblico che va in pensione a 67 anni d’età e 38 di contributi, egli percepisce una pensione mensile netta di 1.670-1.730 euro; importo che corrisponde all’86-89 per cento del suo ultimo stipendio netto di 1.950 euro.
A parità di requisiti questa percentuale gradualmente diminuisce; perché diminuiscono i periodi ante 1996 (quelli calcolati con il metodo retributivo) e contemporaneamente aumentano quelli calcolati con il metodo contributivo, meno favorevole.
Secondo tutte le stime e le proiezioni fatte sull’andamento delle future pensioni, coloro che andranno in pensione nel 2030 con gli stessi requisiti dell’ipotesi precedente, percepiranno la pensione nella misura del 67-70 per cento dell’ultimo stipendio, il 62-65 per cento nel 2035.
Pertanto, per molti lavoratori la sola pensione pubblica non sarà più sufficiente a garantire un tenore di vita simile a quello goduto durante l’attività lavorativa.
Per questo alla previdenza pubblica è stata affiancata la previdenza complementare allo scopo di integrare l’assegno della pensione obbligatoria.
La previdenza complementare rappresenta quindi una scelta necessaria per coloro che, quando finiranno di lavorare, non vorranno subire un peggioramento del proprio tenore di vita.
Ci sono due categorie di fondi previdenziali: aperti e chiusi.
I fondi pensione chiusi o negoziali (FPN) sono legati al contratto collettivo di lavoro del settore, come ad esempio Perseo Sirio per il Comparto Sanità. Il lavoratore dipendente, se vi aderisce, riceve il contributo del datore di lavoro.
I fondi pensione aperti (FPA) sono invece destinati a tutti: lavoratori dipendenti e autonomi.
Poi ci sono i piani individuali pensionistici (PIP): un tipo di assicurazione con finalità pensionistiche che tutti possono sottoscrivere.
La COVIP (organo di vigilanza sui fondi pensione), con l’obiettivo di fornire una completa e trasparente informazione sulla previdenza complementare, periodicamente pubblica i rendimenti di tutti i fondi pensione.
Nella “Nota informativa” dei fondi pensione scrive inoltre:
“I rendimenti sono soggetti ad ampie oscillazioni; per questo è necessario valutarli in un’ottica di lungo periodo. I rendimenti realizzati nel passato NON sono indicativi dei rendimenti futuri: se una linea di investimento ha conseguito risultati molto positivi in un determinato arco temporale, non vi è la certezza che negli anni a venire essa continuerà a risultare ugualmente profittevole (e viceversa). Particolare attenzione va inoltre dedicata ai costi, tendenzialmente stabili nel tempo, in quanto essi hanno un’incidenza rilevante sull’ammontare della prestazione finale: su un periodo di partecipazione di 35 anni, un minor costo annuo dell’1 per cento si traduce in una prestazione finale più alta del 18-20 per cento.”
La COVIP ha più volte osservato che sul lungo periodo, differenze anche piccole nei costi producono un impatto rilevante sulle prestazioni erogate dal fondo. La loro conoscenza è necessaria per valutare, seppur con una certa approssimazione, la scelta del fondo al quale aderire. Dai dati pubblicati, si osserva che i FPN sono la forma pensionistica più conveniente, con un onere medio di gestione intorno agli 11 euro all’anno. mentre l’adesione a un FPA costa 37 euro e i PIP presentano costi più elevati a causa delle spese per il collocamento dei prodotti finanziari.
IL FONDO NEGOZIALE PERSEO SIRIO
Il Fondo Perseo Sirio è un fondo pensionistico al quale possono aderire i dipendenti della Pubblica Amministrazione, della Sanità e di altri Enti.
Il suo scopo principale è quello di dare agli aderenti la possibilità ai lavoratori di costruirsi una pensione complementare per integrare il previsto abbassamento della pensione pubblica.
È un fondo pensionistico negoziale senza fini di lucro che ha origine attraverso un accordo contrattuale, in cui le associazioni sindacali e quelle dei datori di lavoro svolgono un ruolo fondamentale.
Iscriversi al Fondo è una scelta volontaria; chi aderisce diventa a tutti gli effetti un associato e partecipa alla vita del Fondo.
Infatti, tutti gli aderenti:
eleggono i propri rappresentanti negli organismi del Fondo
scelgono gli amministratori.
Ogni lavoratore iscritto ha un proprio conto individuale dove confluiscono i contributi versati e i rendimenti derivanti da operazioni finanziarie; ma non si tratta di un prodotto del mercato finanziario.
Tutto il patrimonio del Fondo viene ripartito nelle posizioni individuali dei singoli aderenti.
Per aumentarne il rendimento le somme versate sono investite in strumenti finanziari da gestori professionali che vengono scelti direttamente dal Consiglio di Amministrazione. La trasparenza nella gestione del Fondo oltre che essere un obbligo di legge è un obbligo morale e materiale che i componenti gli organismi del Fondo devono rispettare.
VERSAMENTI NEL CONTO PERSONALE
Il finanziamento di Perseo Sirio, come per gli altri fondi pensione del settore pubblico, avviene mediante una contribuzione reale e una contribuzione figurativa.
La contribuzione reale, a partire dalla data di adesione, è la seguente:
dal contributo del datore di lavoro, 1% della retribuzione lorda;
dal contributo obbligatorio del lavoratore, 1% della retribuzione lorda;
dal contributo volontario del lavoratore (in aggiunta a quello obbligatorio);
dai rendimenti conseguiti con l’investimento dei contributi sui mercati finanziari.
La contribuzione figurativa, è costituita da un conto dove viene accantonato il TFR maturato dopo l’adesione, che l’INPS al termine del rapporto di lavoro conferirà al Fondo insieme ai rendimenti. La misura di questa contribuzione è:
il 6,91% della retribuzione annua (cioè il 100% del TFR) per i lavoratori in regime TFS (assunti nel settore pubblico successivamente al 31/12/2000);
il 2,00% della retribuzione annua (cioè il 28,94% del TFR) per i lavoratori in regime TFR (già in servizio alla data del 31/12/2000);
un contributo aggiuntivo pari all’1,50% della retribuzione utile ai fini TFS, destinato solo ai lavoratori già in servizio alla data del 31/12/2000.
LA SCELTA TRA DUE COMPARTI
Perseo Sirio offre ai suoi aderenti la possibilità di scegliere tra due comparti differenziati per profili di rischio e di rendimento:
il Comparto Garantito, caratterizzato dalla garanzia di restituzione del capitale;
il Comparto Bilanciato, con profilo di rischio mediobasso è leggermente più dinamico del precedente.
All’atto dell’adesione, l’associato sceglie il comparto in cui fare confluire i versamenti. Egli successivamente può chiedere di:
variare la percentuale di contribuzione e/o il comparto (una volta l’anno);
sospendere la contribuzione anche temporaneamente. In questo caso la sospende anche l’amministrazione;
trasferire, in casi specifici, ad altro fondo pensionistico quanto maturato in Perseo Sirio.
TASSAZIONE E DEDUCIBILITÀ FISCALE, COSTI DI GESTIONE
Sono deducibili dal reddito imponibile i contributi versati entro il limite di 5.164,57 euro all’anno.
L’agevolazione quindi fa diminuire l’imposta che si paga in base al reddito. Tali somme riguardano i contributi del lavoratore e del datore di lavoro, è esclusa la quota del TFR.
Rispetto al 26% normalmente applicato ai rendimenti finanziari, i rendimenti ottenuti dai fondi pensione sono tassati al 20%; per alcune tipologie di titoli pubblici l’aliquota scende al 12,50%.
Sulle prestazioni del Fondo (pensione complementare e capitale) sono previste delle agevolazioni fiscali.
L’aliquota applicata è del 15%; per ogni anno di adesione successivo al 15° l’aliquota decresce di 0,3 punti percentuali annui, fino a ridursi al 9%. Per i dipendenti pubblici, tenuto conto della retribuzione, l’aliquota media sul TFR varia dal 23% al 38%.
I costi di gestione dei Fondi negoziali sono notevolmente più bassi dei Fondi cosiddetti Aperti e dei PIP (piani individuali pensionistici).
I costi a carico degli associati riguardano esclusivamente le spese effettivamente sostenute per la gestione finanziaria e una piccola quota associativa.
ANTICIPAZIONI PRIMA DEL PENSIONAMENTO
L’iscritto può richiedere l’anticipazione delle somme versate e i rendimenti ottenuti soltanto se sono trascorsi almeno 8 anni di iscrizione al Fondo nei seguenti casi:
per acquisto o ristrutturazione della prima casa per sé, per i figli o per il coniuge in regime di comunione dei beni;
per sostenere spese sanitarie come terapie ed interventi straordinari per sé, i figli o il coniuge fiscalmente a carico;
per spese sostenute durante la fruizione dei congedi per la formazione.
L’anticipazione può riguardare l’intera posizione accumulata (contributi del lavoratore e del datore di lavoro, rendimenti) o una sua parte. Sono escluse dall’anticipazione le contribuzioni figurative accantonate presso l’INPS.
PRESTAZIONI PER CESSATA ATTIVITÀ E DOPO IL PENSIONAMENTO
L’iscritto che cessa l’attività lavorativa per le seguenti cause può richiedere il riscatto dell’intero montante accumulato:
inabilità permanente, mobilità, esuberi, inoccupazione oltre i 48 mesi e per altre cause indipendenti dalla volontà delle parti;
scadenza del contratto, dimissioni, licenziamento e altre cause dipendenti dalla volontà delle parti.
decesso dell’associato.
In caso di decesso prima del suo pensionamento la posizione maturata nel Fondo viene riscattata dal coniuge, o, in sua mancanza, dai figli o, in mancanza del coniuge e dei figli, dai genitori se fiscalmente a carico dell’iscritto.
Al momento del pensionamento, l’iscritto può scegliere la restituzione del montante finale tra le seguenti opzioni:
trasformazione dell’intero montante in rendita (pensione complementare a quella obbligatoria);
il 50% del montante in capitale e il 50% in rendita;
il 100% del montante in capitale, se la rendita è inferiore all’assegno sociale INPS.
Per maggiori informazioni vai a questa pagina e segui i link relativi al fondo pensione Perso-Sirio
Articolo pubblicato da infermieristicamente.it.
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