Ormai è una colpa anche la gravidanza
Photo credits: Vob85, Public domain, via Wikimedia Commons
Bari, 20 gennaio 2023 - Policlinico di Bari
Ci mancava solo questa: discriminare le donne in dolce attesa. Ancor più se la gravidanza è a rischio.
E' quanto accaduto nell'Azienda Ospedaliera Policlinico di Bari. Dove una lavoratrice si è vista negare il diritto a presentare l'istanza per partecipare alla Progressione Economica Orizzontale per via del numero eccessivo di assenze registrate nell'anno 2021.
A segnalarlo è Maria Rosaria Pastorelli, del Coordinamento Donne CISL FP Bari, la quale ha diffidato l'Azienda Ospedaliera a porre fine all'assurda discriminazione.
La lavoratrice in questione nell'anno 2021 era stata assente dal servizio per 5 mesi poiché interdetta a svolgere qualunque attività lavorativa, essendo soggetta a gravidanza a rischio, come ampiamente documentato. E il divieto per il datore di lavoro di adibire al lavoro le donne in questa condizione si è assurdamente tramutato in una colpa della lavoratrice.
E tutto questo nonostante lo stesso Regolamento in vigore al Policlinico, esplicitamente indichi che non si possono conteggiare come assenze quelle dovute a "congedi di maternità o paternità". Dunque, secondo la assurda interpretazione dell'Azienda, le assenze facoltative sarebbero da "perdonare", mentre l'astensione dal lavoro obbligatoria è, invece, da sanzionare, negando il diritto alla lavoratrice di concorrere per le Progressioni Economiche.
Il tutto in barba alle norme ormai consolidate, quali lo Statuto dei Lavoratori (che all'art. 15 vieta la discriminazione in generale) ed il Codice delle Pari Opportunità (che all'art. 28 espressamente vieta la discriminazione retributiva).
Una discriminazione, scrive Pastorelli, "a svantaggio delle lavoratrici donne, costrette a scegliere tra maternità e sviluppo di carriera."
Episodi del genere dimostrano che le donne sono ancora lontane dal raggiungimento dell’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro.
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