ARIS tenta di prendere ancora tempo e AIOP vuole applicare il contratto illegittimo e dannoso firmato dal sindacato UGL
Roma, 9 marzo 2022
Si è svolto nella giornata del 9 marzo il tentativo obbligatorio di conciliazione, da noi richiesto a seguito della proclamazione dello stato d’agitazione per tutto il personale delle Residenze Sanitarie che adottano il contratto Aris e Aiop Rsa, il cui contratto è scaduto da oltre 14 anni e per il quale da oltre due anni chiediamo l’apertura di un tavolo di trattativa unitario; per un contratto nuovo che riconosca merito, dignità economica e normativa a tutte le lavoratrici e lavoratori coinvolti.
Il tentativo di conciliazione si è purtroppo concluso con un verbale di mancato accordo, che trovate qui sotto
Da subito le associazioni datoriali ARIS ed AIOP hanno evidenziato come l’apertura del tavolo per loro fosse subordinata non solo alla garanzia certa da parte delle Regioni della copertura finanziaria dei costi contrattuali, ma anche alla revisione complessiva del sistema di remunerazione con la definizione di una tariffa unica a livello nazionale di cui anche lo Stato si dovrebbe far carico.
A tale affermazione abbiamo ribadito ancora una volta con forza quanto per noi sia invece necessario definire in maniera preliminare l’ipotesi di nuovo contratto e poter quantificare il reale costo del rinnovo e poter poi aprire un’interlocuzione con le istituzioni.
Per dare forza alle nostre rivendicazioni abbiamo deciso di dare avvio ad una mobilitazione unitaria
ARIS ha poi ancora una volta tentato di prendere tempo, rimandando qualsiasi inizio della trattativa agli esiti del consiglio nazionale che si terrà il 24/03, scelta per noi irricevibile considerato il lasso di tempo ormai trascorso e i diversi consigli nazionali che in questo tempo si sono già tenuti.
Aiop ha inoltre dichiarato di non potersi impegnare ad attivare un tavolo di confronto congiunto con Aris a causa del divario economico presente fra il contratto da loro firmato con il sindacato Ugl e quello siglato da Aris; inoltre ha aggiunto come tale contratto, che per le scriventi organizzazioni sindacali è un Ccnl che fa dumping al ribasso e, pertanto, non di riferimento per un settore che merita ben altri riconoscimenti come quello delle RSA, dichiarato illegittimo da ben due sentenze della corte di cassazione, sia per loro la base di avvio della negoziazione.
Una dichiarazione, quella di Aiop, per noi irricevibile e vergognosa che, insieme all’atteggiamento di Aris, delineano un comportamento irrispettoso nei confronti degli impegni presi dai presidenti delle Associazioni datoriali durante la trattativa per il rinnovo del contratto della sanità privata a giugno 2020, impegni che avevano delineato un percorso unitario e condiviso di apertura negoziale del contratto.
A fronte di queste premesse, non è stato possibile raggiungere alcun accordo e quindi viene confermata la mobilitazione unitaria promossa nei giorni scorsi.
Per dare forza alle nostre rivendicazioni abbiamo deciso di dare avvio ad una mobilitazione unitaria il cui obiettivo è avere la garanzia del rispetto degli impegni assunti di avviare le trattative per la definizione di un contratto congiunto ARIS AIOP del comparto RSA.
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